Transumanza di Roccafluvione, uomini a passo di pecore

La transumanza di Roccafluvione è molto di più di una rievocazione storica dell’originaria transumanza di pecore, piuttosto un nobile e pubblicizzato gesto di conservazione di una fetta importante di patrimonio storico e culturale italiano.

Roccafluvione viene definita da alcuni la “roccaforte della transumanza” e questo perché è probabilmente l’unica località in Italia dove a tutt’oggi è tramandata l’antica usanza: con l’arrivo delle stagioni calde i pastori con le proprie greggi percorrono le strade degli abitati e i “tratturi” per raggiungere i pascoli montani.Transumanza Roccafluvione strada pecore

Non è un’abitudine del tutto persa nella contemporaneità, basti pensare che spesso le antiche vie vengono ancora percorse per trasferire le mandrie in climi migliori, ma l’operazione si svolge solitamente trasportando i capi su quattro ruote. Più frequentemente, invece, si preferisce l’allevamento stanziale (possibile grazie alle strutture moderne come stalle, impianti di foraggiatura e refrigerazione del latte).

Ogni pastore in tempi nemmeno così lontani affrontava gli antichi sentieri a piedi, ognuno dietro al proprio bestiame, in un cammino di giorni che comportava notevoli sacrifici. La sera si riunivano attorno al fuoco e si riscaldavano con pane, formaggio e tanto vino, cercando di dimenticare la lontananza da casa.

La transumanza a Roccafluvione è una consuetudine mai interrotta e nel presente rivive nel percorso che porta gli animali alla volta del Monte Vettore, arrivando fino al Balzo di Montegallo, in un tragitto di circa 20 km per un dislivello di 600 m. La transumanza di Roccafluvione è stata anche un evento fondante del Festival dell’Appennino 2014 e sponsorizzata annualmente dalla Pro Loco che mira a far riscoprire a tutti i cittadini e turisti una radice comune, in compagnia di 400 pecore, 45 mucche e 50 cavalli.

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