Allevamento in Italia, conoscete questi fatti?
L’allevamento in Italia si dedica alla produzione di carni con circa 210mila aziende, in cui sono comprese le strutture intensive e il più moderno sistema di allevamento grass fed. La carne italiana è così ricercata dagli abitanti del Belpaese che in generale l’offerta interna non riesce a coprire la domanda. La filiera bovina, ad esempio, risponde al 76% della richiesta e solamente il comparto avicolo la supera (di poco) con la sua proposta. La superficie aziendale totale (SAT) equivale a 17.277.023 ettari, il valore economico del solo settore del pollame è pari a 5,7 milioni di euro. L’allevamento in Italia, seguendo i dati Istat 2014, produce cifre molto considerevoli: 9.648.000 suini, 195.420.267 avicoli, 7.362.394 conigli, 6095 struzzi, 5.700.000 bovini e 7.500.000 tra ovini e caprini. La regione più votata all’allevamento è la macro area Padana, interessata soprattutto dall’allevamento bovino.
Le pecore sono allevate principalmente nelle isole e nel Meridione in genere (talvolta ancora con transumanza), mentre la popolazione suina conosce la propria affermazione nei numeri del centro Italia. La maggioranza delle imprese che conducono un allevamento in Italia sono di tipo intensivo, tuttavia sono molti gli allevamenti che cercano di ridurre la relativa impronta ecologica, sposando anche maggiori standard di benessere degli animali, provvedendo ad organizzare il proprio allevamento con ampi spazi e maggiore luce solare, migliore ricambio d’aria e alimentazione biologica (o addirittura esclusiva al pascolo, come nell’allevamento grass fed).